Non c'è visitatore che non rimanga affascinato dalla bellezza antica di Firenze. Con i suoi palazzi storici, i musei e i vicoli caratteristici, Firenze ha così tanto da offrire in termini di arte e architettura che spesso ci si dimentica dei suoi spazi verdi. Firenze è invece dotata di molti giardini, angoli di quiete che sono altrettanto ricchi in storia e che offrono un rigenerante sollievo dalle strade affollate del centro. Fra questi, eccone alcuni che non si possono davvero perdere.

Giardino di Boboli

Un tour dei giardini fiorentini non può che iniziare con il meraviglioso giardino di Boboli. Uno dei più rinomati e ben conservati esempi di giardino all'Italiana del XVI secolo, Boboli deve la sua fama alla famiglia dei Medici, che ne iniziò la costruzione.

Sviluppato su un fianco dell'omonima collina, Boboli si estende dal retro di Palazzo Pitti fino a Porta Romana da un lato e al Forte Belvedere dall'altro. La sua pianta triangolare fu progettata da Niccolò Pericoli, un artista che aveva già realizzato per conto dei Medici i giardini delle ville di Castello e della Petraia.

Dal Bacino di Nettuno, la fontana sul retro di Palazzo Pitti, parte un viale centrale da cui si diramano numerosi controviali che conducono nei meandri del parco. L'impianto architettonico e le numerose statue presenti nel parco fanno di Boboli un vero e proprio museo all'aperto, che richiede una costante manutenzione. Se durante le vostre passeggiate vi capita i incontrare qualche operatore dei beni culturali impegnato in un restauro, fermatevi a osservare il suo lavoro.

Una visita completa di Boboli richiede circa tre ore.

 

Le Cascine

Le Cascine sono il parco pubblico più esteso di Firenze e si trovano sulla riva destra dell'Arno, appena fuori dai viali che delimitano il centro storico della città. L'area su cui oggi sorge il parco fu acquistata da Alessandro e Cosimo I dei Medici nel 1563. Originariamente concepite come parco agricolo, le Cascine erano utilizzate per l'allevamento e la caccia e ospitavano numerose colture e rare specie di alberi da frutta.

Quando il Granducato di Toscana passò in mano ai Lorena, questi decisero di trasformare le Cascine in un vero e proprio parco pubblico e affidarono il progetto a Giuseppe Manetti, che iniziò a dirigere i lavori nel 1786. Manetti fece arricchire il parco con numerosi elementi architettonici, fra cui le cosiddette “Pavoniere” – due gabbie per uccelli a forma di tempietto neoclassico, oggi diventate una delle più pittoresche piscine all'aperto di Firenze.

Durante il periodo napoleonico le Cascine furono ristrutturate e ampliate. Nel corso del XIX secolo furono poi costruiti numerosi impianti sportivi, finché nel 1869 il comune di Firenze acquistò il parco. Ancora oggi le Cascine restano una delle mete preferite dei Fiorentini nei giorni caldi dell'anno.

 

Giardino delle rose

Appena sotto Piazzale Michelangelo, fra via delle Rampe e via delle Croci, si trova il bellissimo Giardino delle rose. Realizzato grazie al Comune di Firenze, il giardino è stato concepito per l'allevamento delle rose e da qui prende il suo nome.

Il giardino è un eccezionale esempio della tradizione floricolturale fiorentina ed è dotato di un particolare impianto di irrigazione. La cisterna si trova infatti nel bosco dietro la loggia di Piazzale Michelangelo e l'acqua arriva al giardino tramite una conduttura.

Nel 1998 lo spazio è stato arricchito dalla costruzione di un giardino giapponese “Shorai”, donato dalla città di Kyoto e dal tempio Zen Kodai-ji alla città di Firenze. Il Giardino delle rose è poi stato ulteriormente abbellito con l'aggiunta delle opere bronzee dell'artista belga Folon.

Sebbene di più recente costruzione rispetto ai giardini storici, il Giardino delle rose è uno degli spazi verdi più suggestivi di Firenze, anche grazie alla meravigliosa vista di Firenze che offre ai suoi visitatori. Il periodo migliore per visitarlo è ovviamente maggio, durante la fioritura delle rose.

 

Giardino dei Semplici

Chiamato Giardino dei Semplici, cioè delle piante medicinali, questo giardino è in realtà l'orto botanico di Firenze. Situato nel cuore della città, a pochi passi da piazza Santissima Annunziata, il Giardino dei Semplici conserva ancora la sua originale disposizione cinquecentesca e ospita piante di ogni genere provenienti da tutto il mondo.

Il cardinale Gian Carlo dei Medici lo utilizzava per ospitare feste notturne. Nel 1753 divenne proprietà dell'Accademia dei Gergofili e nel XIX secolo era un comune luogo di ritrovo per i Fiorentini.

Oggi il Giardino dei Semplici fa parte delle sedi dell'Università di Firenze e continua a svolgere la sua funzione di giardino botanico. Ricercatori e tecnici organizzano periodicamente missioni in Italia e all'estero per reperire nuovi esemplari e rinnovare così le collezioni. Il Giardino dei Semplici svolge infatti un'importante ruolo nella conservazione delle piante in via di estinzione.

Il Giardino è aperto al pubblico durante i giorni feriali dalle 9:00 alle 13:00.

 

Giardino Bardini

Anch'esso situato su una collina di Boboli e delimitato dalle mura medioevali di Firenze, il giardino di Villa Bardini ha una storia secolare e offre una delle più belle viste di Firenze.

La storia del giardino inizia nel XI secolo, quando la famiglia Mozzi fece realizzare un orto murato dietro la villa principale del complesso. L'orto si estendeva sul pendio che oggi va da Costa San Giorgio fino quasi all'Arno e fu costruito su vari terrazzamenti, così da sfruttare al meglio lo spazio per la coltivazione.

Nel corso dei secoli il giardino fu diviso in due parti. La parte est rimase di proprietà della famiglia Mozzi, più rurale, mentre la parte ovest divenne di Giovan Francesco Manadori – a cui si deve la costruzione della villa panoramica Manadori e la realizzazione dei giardini all'italiana. La parte di Manadori venne poi acquistata nel XIX secolo da Luigi Le Blanc, che la rese simile a un giardino all'inglese e fece costruire un laghetto, una cascata e una fontana collegati da un canale sotterraneo.

Nel 1913 l'intera proprietà venne acquistata dall'antiquario Stefano Bardini. Bardini riprese le aree verdi e migliorò la parte appartenuta ai Mozzi, allora in pessime condizioni. Il giardino andò poi incontro a un periodo di degrado, finché non subì un opera di restauro e fu infine riaperto nel 2005.

Oggi il giardino Bardini ospita un importante centro espositivo di arte contemporanea, un caffè e un ristorante sulla terrazza.

 
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